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VITIGNO: Nebbiolo da Barolo, vendemmia 2010
TENORE ALCOLICO: 48% vol.
VOLUME BOTTIGLIA: 70 cl
AFFINAMENTO: Questa grappa nasce dalla distillazione di vinacce di Nebbiolo da Barolo provenienti dalla vendemmia
2010, unʼannata considerata tra le più virtuose degli ultimi decenni in Langa per eleganza, struttura e longevità. Dopo
una distillazione attenta e rispettosa, la grappa ha riposato per undici anni in botti di rovere europeo, molte delle quali
ex-Marsala, secondo la tradizione della distilleria. È seguito poi lʼaffinamento di tre anni in botti di Mizunara, quercia
giapponese rara e preziosa, nota per la sua complessità aromatica e per la difficile lavorazione. Si tratta di un legno che
cresce lentamente nelle foreste settentrionali del Giappone, modellato da un clima freddo e umido che lo rende poroso,
instabile e per questo tanto difficile da domare quanto affascinante da utilizzare. In questa grappa, lʼincontro tra i due
legni – europeo e giapponese – diventa un racconto di equilibrio e stratificazione: un affinamento del legame – non solo
commerciale ma culturale e relazionale – che Marolo coltiva con il Sol Levante dagli anni ʼ80.
ESEMPLARI: 1980 bottiglie numerate
NOTE DI DEGUSTAZIONE: Dal colore ambrato luminoso, al naso offre un ventaglio ampio e progressivo: le note fruttate
e speziate date dal lungo riposo in rovere europeo si intrecciano con il profilo del Mizunara, che richiama lʼincenso, il
legno di sandalo, le spezie dolci e le resine orientali. Emergono anche delicate note di cocco e sentori tropicali, tipici di
questa rara quercia giapponese. Il sorso è pieno, caldo, di grande profondità: emerge una tessitura aromatica complessa
ma precisa. Il finale è lungo, con una nota balsamica persistente e un ritorno sottile di frutta secca e scorza dʼagrumi.
PACKAGING: Bottiglia da 70 cl con etichetta originale realizzata dallʼartista giapponese Hakuyu Watanabe,
che interpreta attraverso il segno lʼincontro tra acqua e vite. Confezione in edizione limitata ad astuccio girevole.
Lʼannata
La 2010 è considerata una delle vendemmie più equilibrate ed eleganti per il Barolo del nuovo millennio;
le condizioni climatiche asciutte e regolari hanno favorito maturazioni lente, con unʼeccellente
concentrazione aromatica nelle vinacce. È da questa materia prima, selezionata e distillata con metodo
discontinuo in alambicco, che nasce questa Grappa di Barolo Riserva: 11 anni di affinamento in botti di
rovere ex-Marsala, secondo lo stile Marolo, e ulteriori 3 anni di finishing in botti di Mizunara, per un totale
di 14 anni di evoluzione.
Il legno
Il Mizunara (水楢), “quercia dellʼacqua”, è una specie endemica del Giappone settentrionale. Nodosa e
contorta, cresce lentamente in ambienti umidi e freddi, sviluppando una fibra particolarmente porosa e
irregolare, che la rende difficile da lavorare. A ciò si aggiunge una scarsissima disponibilità: gli alberi
impiegano oltre 200 anni per essere utilizzabili, e le botti costruite con questo legno tendono ad essere
fragili e dispersive. Per questi motivi, il Mizunara è impiegato solo in affinamenti di altissimo profilo, e solo
da pochi produttori al mondo.
Lʼuso del Mizunara per la produzione di botti da affinamento risale alla Seconda guerra mondiale: per far
fronte alla crescente richiesta di whisky da parte delle truppe americane e allʼassenza di botti importate, l
e distillerie giapponesi si rivolsero al complesso, longevo rovere nostrano. Fu una necessità tecnica che
divenne, con il tempo, una scelta stilistica: le botti di Mizunara si rivelarono infatti in grado di conferire ai
distillati un profilo aromatico completamente originale, con sentori di sandalo, incenso, cocco, spezie dolci,
tè verde, pepe bianco – qui ideali per un finishing meditativo, capace di dialogare con la struttura della
grappa senza sovrastarla.
Il legame
Questa edizione rappresenta lʼevoluzione di un rapporto che Marolo coltiva con il Giappone dagli inizi degli
anni ʼ80, quando Paolo Marolo avviò i primi rapporti commerciali con il Paese del Sol Levante. Un legame
nato dalla stima per la cultura nipponica e dalla condivisione di valori comuni: il rispetto per la materia
prima, la centralità del tempo, la tensione verso lʼessenziale.
Lʼetichetta
A firmare lʼetichetta è lʼartista giapponese Hakuyu Watanabe, imprenditrice e creativa la cui ricerca visiva si
muove tra calligrafia e astrazione simbolica.
Lʼopera è ispirata allo studio e pratica del Bokkoku, forma di calligrafia che reinterpreta antichi caratteri
cinesi attraverso il gesto, lʼinchiostro e lʼenergia del corpo. Ispirata dal Maestro Kenryo Hara, Watanabe ha
fatto del segno un mezzo per incidere significati e sensazioni.
Per questa etichetta, ha scelto di rappresentare il termine Mizunara (水楢) unendo i suoi due caratteri
fondamentali: mizu (acqua, 水) e nara (quercia, 楢).
Lʼacqua è un flusso centrale, affiancato da gocce e pozzanghere – una delle quali rappresenta un acino
dʼuva. La quercia è un carattere composto da due elementi, lʼalbero e il gallo: yu (酉), il gallo, è la forma di
una botte di sakè.
Lʼopera è stata realizzata con inchiostro e pennello, utilizzando una tecnica che mette in relazione il gesto
artistico con lʼenergia vitale del corpo. Il pennello non è stato guidato solo dalla mano, ma da un movimento
completo, corporeo, per trasmettere la forza dellʼacqua, la vitalità del legno e la robustezza delle botti;
ne risulta un segno denso e dinamico, che traduce visivamente il senso di trasformazione e profondità
contenuto nella grappa stessa.
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