Essenziale è domandare, domandare sempre, come fanno i bambini. La domanda, che presuppone dubbio o ignoranza, ha un antecedente, la curiosità, e un suo naturale seguito: il dialogo – che sfocia infine nell’azione, decisa, perentoria (proprio perché si fa forte di un percorso di conoscenza). Perciò all’inizio del percorso ci siamo affidati a un punto fermo: il dialogo rispettoso e aperto con la natura, mossi anche dalla concreta speranza che la terra avita si prestasse a meraviglia, per questa forma dialettica che ha qualcosa di sacro. In questo modo, di anno in anno, abbiamo maturato qualche certezza. Per esempio che un frutto per dirsi buono non può non derivare da una natura in armonia: più il suolo è vivo, più la sua espressione sarà sincera, intensa, salubre